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Un percorso magico ricco di storia e panorami

La Strada delle 52 Gallerie: una perla nel cuore del Pasubio

Caratteristiche del percorso

Punto di partenza/arrivo: Bocchetta Campiglia.
Tipo itinerario: ad anello su sentieri CAI con tratti esposti ed alcuni passaggi con cavo metallico.
Punti d’appoggio: Rifugio Passo Xomo, Baita Campiglia, Rifugio Achille Papa.
Difficoltà itinerario: **** medio/impegnativo.
Dislivello totale itinerario: 830 metri (+ 150 metri se partenza da Passo Xomo).
Lunghezza salita (Strada delle 52 Gallerie): 6,3 km;
Lunghezza discesa (Strada degli Scarubbi): 9 km; (fortemente sconsigliata la discesa lungo l’itinerario di salita!)
Percorrenza media totale: 5/6 ore (3 circa per la salita).

salendo sulle gallerie

Come si arriva alla Strada delle 52 Gallerie?

La Strada delle 52 Gallerie si trova nella zona meridionale del massiccio del Pasubio.
Per raggiungere Bocchetta Campiglia, luogo di partenza ed arrivo dell’itinerario, ci sono varie possibilità di salita.
Si deve comunque sempre giungere a Passo Xomo e quindi salire ancora per circa 2 km.
In stagione estiva, nel caso il parcheggio di Bocchetta Campiglia si riempia, la strada viene chiusa al traffico: si dovrà parcheggiare nei pressi di Passo Xomo aumentando però così la percorrenza ed il dislivello del percorso.

Per raggiungere la partenza delle 52 Gallerie purtroppo non ci sono mezzi pubblici.
Il trasporto pubblico infatti sale verso Pian delle Fugazze e, nell’eventualità che qualcuno voglia percorrere questo tragitto a piedi (assolutamente sconsigliato), deve mettere in preventivo 10 km di cammino aggiuntivo su strada asfaltata.

La più conosciuta strada d’accesso alla zona di Bocchetta Campiglia sale da Torrebelvicino e quindi si prende a destra il bivio da Ponte Verde.
La sede stradale però, da Ponte Verde a Passo Xomo, è abbastanza stretta ed essendo molto trafficata, il transito non risulta così agevole.

Un alternativa valida per chi sale sempre dalla zona di Schio è la strada che transita per la zona del Tretto: sicuramente molto meno trafficata ma sempre abbastanza stretta.

La terza alternativa, leggermente migliore per larghezza, frequentazione e facilità di transito è la strada che sale da Posina.
Bisogna salire sempre con calma ma in caso si incrocino macchine in senso opposto, il passaggio è spesso agevolato da piazzole.

Arrivati a Bocchetta Campiglia i parcheggi sono a pagamento (6€/giorno); ricordatevi che il parchimetro accetta solo monete.

strada delle 52 Gallerie al tramonto

Qual’è il periodo migliore e dove eventualmente pernottare?

La Strada delle 52 Gallerie negli ultimi anni ha visto un incredibile aumento di presenze tant’è che nei fine settimana di alta stagione risulta quasi difficile percorrerla.
Il primo consiglio quindi, se potete, evitate i weekend ed i mesi di luglio ed agosto.
Il periodo ideale è comunque l’estate e l’autunno.
Assolutamente da non percorrerle con la neve!!!

Ad inizio stagione l'”apertura” è sancita dalla manutenzione del percorso.
La manutenzione prevede varie attività tra cui la risistemazione dei passaggi più delicati e gli eventuali disgaggi.
Sconsiglio il transito prima di tale attività.

Nel caso arriviate da lontano ed abbiate bisogno di pernottare in zona vi elenco qui in calce alcune strutture a cui potete far riferimento:

Nel caso invece vi siate dimenticati del materiale tecnico, niente paura.
Lungo la strada di salita, salendo da Schio, potete fare riferimento al negozio di Zamberlan MountainSport.

Qual’è l’impegno richiesto per percorrere la Strada delle 52 Gallerie?

Malgrado l’alta frequentazione, la Strada delle 52 Gallerie non è da sottovalutare.
Non è nemmeno da considerare impossibile ma un approccio consapevole è assolutamente la cosa migliore.

Salire la Strada delle 52 Gallerie come detto sopra non è impossibile ma è consigliato farlo con un minimo di allenamento.
Se siete già abituati a camminare in montagna non dovreste aver problemi ma ricordatevi: partite con un passo costante e tranquillo.
Il percorso, assolutamente da non sottovalutare, va affrontato con calzature adeguate (scarpe da trekking), pila frontale (le gallerie sono buie), con il giusto vestiario e con tempo stabile: frequenti infatti sono i temporali in Pasubio.
Partite quindi di buon ora perchè l’intero itinerario (salita e discesa) impegna una giornata intera.

L’itinerario è fattibile anche con ragazzi sempre a patto che siano abituati a camminare.
Lo sconsiglio ai meno allenati ed ai bambini.

La Strada delle 52 Gallerie

Uno dei più bei percorsi mai fatti: non un semplice sentiero ma un vero viaggio nella storia con paesaggi e scorci mozzafiato.
La Strada delle 52 Gallerie la definirei proprio così.

Tutto inizia a Bocchetta Campiglia: ingresso monumentale per celebrare i soldati e le persone legate inscindibilmente a quest’opera che non ha eguali in tutto il fronte alpino.
Prima di partire per qualsiasi evenienza (caffè, acqua, etc.) trovate Baita Campiglia: in caso di dubbi sul percorso Alberto e Giacomo sapranno anche darvi preziosi consigli.

Passato l’ingresso monumentale (attenzione transito assolutamente vietato alle mountain bike) si arriva subito ad una “tettoia” che ospita alcuni cartelli illustrativi dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.
Tettoia che riproduce, in maniera molto semplice, i primi baraccamenti costruiti per la realizzazione di questa meravigliosa opera.

Il percorso poi sale costante fino a raggiungere il Portale Monumentale: la firma vera e propria dei realizzatori dell’opera.

Indossati pila e caschetto (nessuno li mette ma se l’avete ve lo consiglio) l’itinerario entra subito nel vivo.
Si sale subito rapidamente nel cuore della Bella Laita: un insieme di profondi vaj, erte pareti e cenge erbose.
Un ambiente grandioso che sembra chiedere subito all’escursionista di ricordarsi di portare rispetto alla natura ed a chi, a questa natura, oltre 100 anni fa ha dovuto cercare di sopravvivere.

Le Gallerie, ognuna di esse numerata, passano veloci tant’è che in un attimo ci si ritrova all’imbocco dell’8° tunnel.
Qui si può continuare la salita o fare una breve digressione e visitare così una cannoniera: postazione dedicata all’artiglieria di piccolo/medio calibro.

Il sentiero qui inizia un pò ad accentuare le pendenze.
Si transita su qualche tratto un pò fragile ma sempre ben mantenuto, per poi arrivare alla galleria più lunga: la “Galleria del Re“.
Stimata inizialmente in 380 metri lineari oggi misura invece circa 320 metri e rappresenta anche l’inizio del tratto più articolato di gallerie.
Sia la 19° che la 20° infatti si attorcigliano su loro stesse creando un percorso veramente unico e molto suggestivo.

L’uscita dalla 20° galleria sancisce anche l’inizio del passaggio della Strada delle 52 Gallerie in Val Camossara.
Il percorso infatti esce dalla Bella Laita e diventa un pò più lineare.
In corrispondenza della Val Camossara stessa possiamo osservare ancor oggi il poderoso muro a secco eretto per contrastare il movimento gravitativo del materiale in loco.

La Strada delle 52 Gallerie riparte quindi lungo una larga cengia scavata interamente a mano dalle milizie militarizzate dell’epoca.
Continuando a salire, questa volta con pendenze più contenute e piacevoli i panorami cominciano ad aprirsi anche verso la Catena delle 3 Croci e sul Carega.
Altre gallerie ci portano quindi ad entrare con un passaggio veramente splendido in Val Fontana d’Oro.

Lasciamo quindi per un attimo i profondi vaj e le verticalità per attraversare dei bellissimi prati erbosi che spesso ospitano numerosi camosci.
Di qui si inizia ad ammirare la zona sommitale del Pasubio caratterizzata dalla Zona Sacra (istituita con Regio Decreto del 1922).

Val Fontana d'Oro

Arrivati a questo punto il più del dislivello è già stato salito.
Di qui in avanti inizia la parte, a mio avviso, più scenografica di tutto il percorso ma allo stesso tempo anche il tratto di itinerario in cui fare più attenzione.

Già in uscita della Val Fontana d’Oro infatti c’è un passaggio delicato: pochi metri in cui il sentiero si stringe fino ad una larghezza di circa mezzo metro.
Si procede lungo il percorso delle 52 Gallerie, sempre ben indicato, anche se in verità il percorso originale qui terminerebbe.
Primo segno evidente di ciò è la continua presenza di piazzole d’artiglieria a monte: segno che questo tratto di cresta era militarizzato ancor prima della realizzazione delle gallerie.

Si sale ancora un centinaio di metri per poi “scollinare” oltre quota 2000 metri ed immettersi nella parte finale dell’itinerario.
Qui se potete andate con calma ed assaporate ogni metro che vi separa dal Rifugio Papa.

Prima di arrivare alle ultime 2 gallerie (che sono in discesa) attraverso l’ausilio di un cavo metallico, si procede lungo un passaggio scavato nella roccia a strapiombo sulla Val Canale (attenzione in caso di maltempo!).
Inutile soffermarsi sulla bellezza di questo tratto anche se, per chi soffre di vertigini, non lo prediligerà troppo.
Tra verticali pareti e panorami sulle Piccole Dolomiti apparirà come un miraggio anche il Rifugio Achille Papa.
52° Galleria, l’ultima e sarete arrivati ai 1928 metri di Porte del Pasubio.

Per rientrare a Bocchetta Campiglia seguite quindi le indicazioni che vi porteranno a percorrere la Strada degli Scarubbi.
Dopo circa 45 minuti entrerete nel vallone di Caneve di Campiglia: da qui potrete fare dei “tagli”.
Attenzione però: sconsigliati a chi è già stanco in quanto hanno una bella pendenza ed il fondo è spesso fatto da materiale instabile.

escursione in sicurezza sulla Strada delle 52 Gallerie

Il Rifugio Achille Papa

Il Rifugio Achille Papa rappresenta oggi il punto d’arrivo della Strada delle 52 Gallerie (attenzione: poi bisogna scendere).
Di proprietà del CAI di Schio vede ogni anno moltissime presenze.
Nel caso vogliate pernottare (ve lo consiglio se volete visitare anche la zona sacra del Pasubio) prendetevi per tempo.

Il rifugio, situato quasi alla sommità della Val Canale ed in prossimità di Porte del Pasubio, apre indicativamente i primi giorni di giugno ed in caso di meteo favorevole chiude nei primi giorni di novembre.

Il rifugio nasce da quella che era la baracca più grande del “Milanin“.
Durante la Grande Guerra infatti, dove oggi sorge il Rifugio Papa, c’era un vero e proprio paese in miniatura.
Molti erano i servizi di cui i soldati potevano usufruire, tanto appunto da prendere il nome di “Milanin: la piccola Milano”.
Ai giorni nostri sembra forse poca cosa ma vi assicuro che oltre 100 anni fa ed in quelle condizioni, non era affatto scontato.

All’uscita dell’ultima galleria troverete la replica di una foto dell’epoca: veramente incredibile vedere cosa fosse allora.

Per qualsiasi domanda o chiarimento su questo od altri articoli, per escursioni organizzate sulle 52 Gallerie, contattatemi qui sul sito od in privato.

Le foto d’epoca (1917-1925) sono state tratte dal web. Si ringraziano le Famiglie Cassina, Ruffini, Zappa, Zuliani e il CAI di Schio, per averle pubblicate.

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